Esistono dei parametri oggettivi per valutare la tendenza del nostro organismo ad invecchiare? Sappiamo che l’invecchiamento cutaneo procede di pari passo con l’invecchiamento generale dell’organismo e che questo è dovuto al cosiddetto “stress ossidativo” vale a dire ad un insieme di fattori (malattie, fumo, inquinamento, stress..) in grado di generare radicali liberi, danneggiando le cellule e la loro struttura intima quali il dna.
Oggi è però possibile, analogamente a come si controlla, per esempio lo stato metabolico eseguire il controllo del proprio “stress ossidativo”, eseguendo il dosaggio di tutta una serie di fattori in grado di darci il quadro di come e quanto il nostro organismo sta invecchiando.
Fondamentale dunque il dosaggio delle vitamine A ed E, degli oligoelementi (zinco,selenio,ferro,..) del glutatione ridotto, degli enzimi deputati alla difesa dai radicali liberi (superossidodismutasi e glutationperossidasi).
E’ possibile inoltre stabilire il danno indotto attraverso il dosaggio degli anticorpi anti LDL, direttamente implicati nella patogenesi dell’arteriosclerosi e il danno a livello degli acidi nucleici mediante il dosaggio della 8-idrossidesossiguanosina.
Gli accertamenti ematochimici appaiono finalizzati non solo ad una corretta valutazione dello stato di “invecchiamento” del proprio organismo ma anche, e soprattutto, ad una supplementazione razionale e non casuale degli oligoelementi e degli enzimi deputati alla difesa dell’organismo.
Tutto ciò fa parte di una medicina antiage che è componente indispensabile della dermatologia plastica, come abbiamo più volte puntualizzato, giacchè il dermatologo deve sempre tenere ben presente le cause internistiche dell’invecchiamento cutaneo e non solo cutaneo.
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