Di Mobbing non si parla mai abbastanza, anche perché si tratta di un fenomeno sì diffuso ma spesso difficile da individuare e identificare come tale. Quando si può parlare di mobbing vero e proprio? Quali sono le sue conseguenze a livello psicologico, familiare, lavorativo? E come se ne esce? Come si affronta questo problema? Tante domande a cui cercheremo di dare risposta con l’aiuto della D.ssa Valentina Bigazzi, Psicologa e Psicoterapeuta a Roma
Quale è, innanzitutto, la definizione del mobbing, cosa si intende per mobbing sul posto di lavoro ?
Con il termine Mobbing si fa riferimento alla pratica vessatoria, persecutoria o, più in generale, alla violenza psicologica perpetuata da superiori o dai colleghi (mobber), in ambito lavorativo, nei confronti di un lavoratore (mobbizzato) con lo scopo di annullarlo e costringerlo ad uscire dall’ambito lavorativo, attraverso dimissioni volontarie o provocandone un motivato licenziamento. Possiamo considerare il Mobbing come una forma di terrorismo psicologico sul posto di lavoro, esercitata attraverso comportamenti aggressivi e vessatori ripetuti da parte di colleghi e superiori. La vittima è emarginata, calunniata, criticata: possono esserle affidati compiti dequalificanti, può essere spostata da un ufficio ad un altro o essere messa in ridicolo davanti ad altre persone. Nei casi più gravi si arriva anche al sabotaggio del lavoro e ad azioni illegali.
Quali possono essere le conseguenze del Mobbing sulla persona vittima?
A causa dell’alta frequenza e della lunga durata, il comportamento vessatorio può dar luogo a seri disagi psicologici, psicosomatici e sociali. Il Mobbing ha, quindi, effetti devastanti sulla persona colpita: essa viene danneggiata psicologicamente e fisicamente, menomata della sua capacità lavorativa e della fiducia in se stessa. I soggetti mobbizzati mostrano alterazioni dell’equilibrio psico-emotivo (ansia, depressione, ossessioni, attacchi di panico…) alterazioni dell’equilibrio psicofisiologico (cefalea, vertigini, disturbi gastrointestinali, disturbi del sonno…) e disturbi a livello comportamentale (modificazioni del comportamento alimentare, reazioni auto-aggressive ed etero-aggressive, passività…). Il Mobbing ha poi ripercussioni gravissime anche sulla vita privata e famigliare della persona vittima.
Cosa può fare chi è vittima di mobbing per cercare di reagire alla situazione, parliamo dell’aspetto psicologico e non di quello legale.
Il mobbing va di pari passo con la variabile tempo, pertanto diventa indispensabile riconoscere il problema il prima possibile per poter intervenire con strategie mirate ed efficaci di difesa.
Date le conseguenze gravi che il mobbing può avere per la vittima e per i suoi cari, è di fondamentale importanza un percorso di supporto psicologico (individuale, familiare o di gruppo) per ricostruire la propria autostima e aumentare le proprie capacità di coping e di resilienza.
Anche investire nella formazione individuale che vuol dire, innanzitutto, corretta informazione ed efficaci misure di prevenzione e protezione, può essere di aiuto. Una formazione individuale principalmente rivolta ad acquisire tecniche di autodifesa verbale per affrontare e gestire meglio le conflittualità della vita quotidiana.
Come può la psicoterapia essere di aiuto a chi è in questa situazione?
Una persona vittima di mobbing perde la propria sicurezza e la propria autostima. Per uscire dal Mobbing è quindi importante la psicoterapia. Un percorso psicoterapeutico può sostenere e aiutare la persona a mobilitare le proprie risorse, acquisire empowerment e ritrovare il proprio equilibrio e benessere psicofisico
Quali sono i suoi consigli per le vittime di mobbing che non sanno cosa fare?
Sicuramente è importante trovare il coraggio di parlarne per ritrovare il proprio equilibrio psicologico, recuperare energie e informarsi per elaborare una possibile strategia d’azione. Rivolgendosi a professionisti esperti, associazioni o sportelli mobbing, presenti sul territorio, è possibile usufruire di servizi informativi e di supporto ma anche conoscere le possibili vie legali da intraprendere per l’eventuale richiesta di risarcimento conseguente all’accertamento del danno subito.
Ringraziamo la D.ssa Valentina Bigazzi
Psicologa e Psicoterapeuta a Roma
https://www.psicologa-e-psicoterapeuta.it/
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