Riceviamo da una lettrice e pubblichiamo. Erano anni che stavamo insieme, ma nulla sembrava più funzionare. Non ci capivamo più, litigavamo spesso, nella maggior parte dei casi per dei motivi futili. Avevo anche pensato di andarmene. Cercavamo di starcene per i fatti nostri, più stavamo lontani l’uno dall’altra e meno litigavamo. Ad un certo punto abbiamo iniziato a litigare in pubblico, nei ristoranti, per la strada… era una situazione da incubo. Per me, ma anche per lui.
Me ne sono andata di casa un paio di volte, ho fatto la valigia e ci ho messo il necessario per passare la notte in un piccolo hotel nella mia zona. Ma ogni volta sono tornata indietro. E un paio di giorni dopo le liti ricominciavano.
Le vacanze di due anni fa sono state un dramma. Già l’idea di passare due settimane insieme mi sembrava un incubo. Non per lui, ma per le litigate che sapevo ci avrebbero travolti. L’idea di due settimane di vacanza mi sembrava una montagna insormontabile. Come temevo le liti sono iniziate appena aperte le valigie. Dopo due giorni ho fatto un biglietto e me ne sono tornata a Roma, lasciandolo solo, in spiaggia, con il suo libro.
Le due settimane da sola a casa mi hanno fatto bene. Non ci siamo sentiti per tutto il resto delle due settimane. Il mio medico mi ha indirizzata verso una psicoterapeuta a cui mi sono immediatamente rivolta. Mi sentivo a pezzi, e così era la mia relazione, ma per qualche motivo non riuscivo a staccarmene.
Quando è rientrato al termine delle due settimane mi sono subito accorta che qualcosa in lui era cambiato. Sembrava tranquillo, ma c’era dell’altro. Ci siamo salutati con affetti, e quella sera per la prima volta dopo molto tempo non abbiamo litigato. Siamo stati entrambi molto attenti ad evitare argomenti che ci avrebbero portato a litigare, e sembrava quasi che tutto fosse normale. Quella notte mi sono svegliata nel mezzo di un sogno, pensando ‘Ha avuto un’altra donna!’. Lo ho svegliato e confrontato con la mia idea. Ha subito ammesso di avere avuto un’altra.
I giorni e le settimane successive sono stati terribili. Mi sentivo tradita, ingannata, non mi sarei mai aspettata che lui potesse fare una cosa simile. La sua storia è durata dieci giorni e sì, ci era finito a letto insieme. Non mi ha raccontato tutti i dettagli, ma mi bastava quello che avevo saputo. La mia fiducia era stata fatta a pezzi, mi sentivo ingannata, ferita. Avevo frequenti attacchi di pianto, trascorrevo ore sul letto a guardare il soffitto, la psicoterapeuta mi è stata di enorme aiuto e mi ha aiutato ad andare avanti.
Mi ha detto di provare un enorme rimorso per quanto aveva fatto, ma che era convinto di non ritrovarmi più al rientro, e che la nostra relazione fosse giunta al capolinea. Si era sentito abbandonato e solo, e quella storia di cui adesso si era pentito sembrava l’unica cosa giusta da fare per uscire dalla situazione in cui si era trovato, solo e al capolinea di una storia che si trascinava da anni ormai.
Mi ha regalato dei fiori, ha iniziato ad aiutarmi nelle faccende di casa, ha fatto il massimo per dimostrarmi che voleva provare a ricostruire il nostro rapporto. Ha fatto il suo meglio per dimostrare i suoi sentimenti, e per farmi capire quanto ci tenesse alla nostra storia. Lentamente ho iniziato ad accettare quello che era successo, e poco alla volta ho iniziato a vedere nuovamente un futuro insieme.
Sono passati un paio di anni, e tutto sta andando bene tra di noi. Abbiamo imparato a capire meglio i bisogni reciproci, ad ascoltarci di più, a parlare quando necessario dei nostri problemi. Non posso dire di essere felice per il tradimento, ma è forse stato lo shock di cui in quel momento avevamo bisogno, per uscire da un tunnel dal quale penso non saremmo mai usciti con le nostre forze. Per noi è stato la rinascita. Chiaramente di quello che è successo in quei dieci giorni non ne abbiamo mai più parlato.
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