La fine di un amore è uno degli eventi in assoluto più drammatici nella vita di una persona. La fine di un amore è un lutto così forte da essere spesso paragonato dagli psicologi al lutto per la morte di una persona cara. La fine di un amore… e il bello (anzi, scusate, il brutto) è che non capita solo una volta nella vita. Anzi.
Gli psicologi che queste cose le studiano e le vedono sui propri lettini (non immaginate quanti amori finiti devono essere superati con l’aiuto di uno psicologo preparato) hanno compilato un elenco di fasi che tutti affrontano dal momento in cui ci si dice addio, prima di essere pronti per riprendere una vita normale, di nuovi funzionanti anche se con qualche ammaccatura.
Quali sono queste fasi? E quante sono? Sono cinque, anche se molti psicologi ne aggiungono due per un totale di sette. Sette passaggi obbligati che forse attraversiamo senza rendercene conto, ma che sono assolutamente fondamentali per superare il dolore e trovare la forza di riprendere a vivere. E ad amare.
- La negazione. Non può essere vero, non e vero. Non è finita davvero, è solo una fase, ma riprenderemo come e meglio di prima. È questa la prima reazione, anche di fronte ad un appartamento svuotato, ad un telefono che non suona più, alla fine di una storia d’amore.
- La rabbia. E forse possiamo dire, per fortuna che sopraggiunge la fase della rabbia perché è il primo vero passo verso il superamento del dolore. La rabbia per quanto è accaduto, la rabbia per quello che si è subito, la rabbia per quello che non ci sarà più. La rabbia è il momento dell’inizio del lungo cammino di ripresa. Attenzione a non fare cose stupide in questa fase, la rabbia va gestita e non va lasciata libera. Niente fiancate rigate alla macchina dell’ex, niente gomme bucate, niente… ci siamo capiti.
- La mediazione. Ma ci potrebbe essere ancora la possibilità di sistemare le cose/ Di tornare insieme, come prima? Se io… se lui/lei… dove abbiamo sbagliato, cosa non ha funzionato? E se…?
- La tristezza, la depressione, l’apatia. Superata la fase della mediazione, quando ci si rende conto che davvero non ci sono modi per ricominciare, che è davvero finita, subentra una profonda tristezza, che per molti versi è una vera forma di depressione. E qui ci si chiude in sé, fisicamente ci si ritira in casa, o nella propria camera, e si soffre, come dei cani, si soffre davvero perché ci si rende conto che è davvero finita. È la fase più dolorosa ma anche una fase molto importante.
- L’istinto di rivalsa, di competizione, la gelosia. Soprattutto se la nostra storia è finita a causa di un’altra persona, di un tradimento, in questa fase ci si misura con l’altra figura, quella che ha causato la fine della nostra storia. E – forse in maniera un po’ infantile – ci si misura con l’altra persona, si cerca di ridimensionarne l’importanza, si cerca di uscire comunque vincenti da un confronto che si è però perso, come la situazione sta dimostrando. È una fase importante perché è il primo segno di volersi rimettere in piedi, e di combattere, anche se solo nella nostra fantasia.
- L’accettazione. Siamo vicini alla fine del tunnel, si accetta la fine della storia, e si accettano anche eventuali responsabilità. Quello che è successo è successo, non si può tornare indietro, ma forse non tutti i mali vengono per nuocere. Forse la vita non finisce qui, forse vale la pena di rimettersi in sella dopo la caduta.
- La rinascita. E questa fase è quella più importante, quella che segna la fine ufficiale del lutto, che uno non avrebbe mai immaginato di poter vivere dopo tanto dolore. Ci si alza, ci si rimette in piedi, e si riparte. Con l’aiuto fondamentale di amici e parenti si ricomincia.
Quanto durano tutte queste fasi? Anche se non è semplice dare indicazioni precise vi sarà utile sapere che la media dal momento della rottura alla fase della rinascita è di sei mesi. Sei mesi duri, tristi, travagliati e che nessuno vorrebbe mai dover vivere. Eppure…
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