Quali sono le basi scientifiche e i principali costituenti dei balsami per capelli che normalmente utilizziamo? E perchè sono stati introdotti sul mercato? L’uso di un balsamo in inglese “conditioner” è necessario in seguito all’eccessiva asportazione di sebo dopo lo shampoo: al balsamo si chiede in sostanza di espletare le funzioni del sebo naturale (ridurre l’elettricità statica, aumentare la brillantezza del capello, ecc..) senza apportare le caratteristiche negative del sebo. La sostanza più frequentemente utilizzata nei balsami è il silicone.
Il capello può essere danneggiato da numerosi traumi relativi al trattamento cosmetico del capello stesso. Il balsamo aumenta la trattabilità del capello, diminuendone la elettricità statica, aumenta l’aderenza della cuticola al fusto e mantiene la giusta struttura a strati sovrapposti favorendone la maneggevolezza. Può servire a trattare le anomalie cosmetiche del pelo comprese gli split end.
Tra i costituenti dei balsami ricordiamo i detergenti cationici presenti sia negli shampoo che nei balsami. Essi sono carichi positivamente e neutralizzano pertanto la carica anionica del capello. Essi aumentano notevolmente la aderenza della cuticola al fusto e quindi la lucentezza del capelli, utili quindi nei soggetti sottoposti frequentemente a tinture.
Accanto a questi ricordiamo gli agenti filmogeni che si trovano negli spry per capelli esempio il polivinilpirrolidone e gli agenti proteici, derivati da collageno o da placenta. Questi ultimi sono utilizzati sia nei condizionanti istantanei sia in quelli destinati a rimanere in contatto del capello una trentina di minuti prima di essere rimossi. Questi agenti proteici hanno la capacità di penetrare nel fusto del pelo e quindi di migliorare nettamente la situazione di quei pazienti che riferiscono perdita di capelli, ma hanno in realtà dei capelli spezzati.
Sono ottimali quando è necessario eseguire shampoo molto frequenti per rimuovere prodotti cosmetici. La differenza tra un balsamo istantaneo ed uno profondo dipende, oltrechè dal tempo di applicazione, anche dalla concentrazione dello stesso. Il condizionante istantaneo viene applicato dopo lo shampoo e poi risciacquato; il balsamo profondo viene tenuto 20-30 minuti e dopo viene applicato lo shampoo. Appartiene al “balsamo profondo” anche la cossidetta tricoterapia eseguita tenendo un olio sul cuoio capelluto per circa una trentina di minuti.
Esistono poi i condizionanti che vengono applicati applicati sul capello prima del processo di asciugatura per evitare i danni preventivi, i cossidetti condizionanti “leave in”; contengono in genere oli minerali, oli vegetali, silicone. Esistono infine i condizionanti “rinse” che vengono utililizzati per capelli normali o grassi, che hanno lo scopo di rimuovere i residui di calcio e magnesio .
Nei condizionanti è a nche possibile che siano aggiunte sostanze fotoprotettrici per prevenire il danno cui va incontro il capello in seguito alla irradiazione con la fotoossidazione della melanina (nei bruni) e il foto”yellowing” nei biondi. Questo fenomeno appare dovuto alla degradazione della cistina, della tirosina e del triptofano del bulbo del pelo. E’ stato proposto il concetto di HPF (hair protection factor) in sostituzione del spf. Le sostanze utilizzate sono i benzofenoni e il paba.
I condizionanti istantanei raramente danno reazioni allergiche, le quali sono più frequenti con i condizionanti leave-on a base polimeri che possono contenere delle impurità.
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