E’ sempre più frequente osservare manifestazioni acneiche in soggetti di sesso femminile non più adolescenti ma in adulti giovani che spesso non avevano conosciuto questi problemi in età adolescenziale. Questa “acne dell’età adulta”, in frequente aumento, è caratterizzata dalla presenza di papule e pustole, localizzate quasi sempre in zona mandibolare, e dalla quasi contemporanea assenza di comedoni aperti e chiusi. Anche se è stata messa in relazione con errori cosmetici, è ormai evidente che la sua causa è da ricercare in fattori interni ed essenzialmente ormonali.
A differenza però dell’acne adolescenziale in cui il ruolo degli ormoni è solo recettoriale, legato cioè ad un alterato metabolismo ormonale a livello del follicolo pilifero, nell’acne della donna adulta queste manifestazioni sono più speso legate ad iperandrogenismi che possono avere come base o le ghiandole surrenali (e quindi in gran parte dovute a stress) o le stesse ovaie, con fenomeni di micropolicistosi associati talora ad alopecia ed irsutismo e sono inoltre caratterizzate da accentuazioni premestruali.
Spesso però i dosaggi ormonali si rivelano inutili in quanto non sono in grado di rilevare determinati picchi che si verificano solo in determinati momenti, spesso in relazione a definite situazioni emozionali, e servono solo a stressare ulteriormente la paziente.
Le terapie locali, altrettanto spesso aggiungono stress a stress in quanto non riescono a controllare il quadro e soprattutto non riescono ad impedire il continuo formarsi di nuove lesioni; anche le diete si rivelano inutili. Talvolta l’acne è correlata ad assunzione di farmaci. Questi infatti possono indurre manifestazioni acneiche: ricordiamo non solo i cortisonici ma anche i farmaci neurologici ,gli immunomodulatori, e soprattutto le vitamine del gruppo B (con particolare riferimento alla vitamina B12). Un’altra frequente causa di acne nell’adulto è costituita da i prodotti cosmetici : è noto infatti che alcune sostanze contenute in molti prodotti possono indurre l’acne, prevalentemente comedonica.
Che fare allora? La terapia locale, anche se limitata, deve comunque essere eseguita con antibiotici topici e creme da giorno contenenti sostanze antiandrogene; gli antibiotici per via generale dovrebbero essere assunti solo nel periodo premestruale. Molto importante è determinare una continua esfoliazione in grado di ridurre la formazione dei comedoni anche attraverso peeling dermatologici. Nei soggetti che rispondono poco alle tradizionali terapie sarà opportuno introdurre terapie antiadrogene o, nei soggetti che già assumono anticoncezionali, modificare in questo senso l’anticoncezionale stesso.
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