È luogo comune, anche se più spesso smentito dai fatti, affermare che durante l’estate l’acne “migliori”. Ciò si deve alla osservazione frequente che durante il periodo estivo e la conseguente esposizione al sole la componente infiammatoria dell’acne diminuisce. E cio è è scientificamente provato in quanto sappiamo che le radiazioni UVB riducono la proliferazione del P.acnes e hanno inoltre potente azione antiinfiammatoria.
In realtà si conoscono anche da molto tempo gli effetti negativi della luce solare e in particolare sia delle radiazioni UVB che di quelle UVA.
La radiazione UVB è la principale responsabile della iperseborrea: infatti da una iniziale necrosi sei sebociti segue a distanza di 24-30 settimane un effetto rebound con iperplasia delle ghiandole sebacee e un aumento del numero degli stessi. Inoltre la perossidazione dei lipidi sebacei comporta la formazione di isomeri dello squalene, elemento fondamentale nel processo comedogenico.
Alla fine dell’estate è spesso facile constatare un aumento del numero dei macrocomedoni. Gli effetti delle radiazioni UVA sull’acne sono più indiretti e consistono nella interazione con i cromofori endogeni e formazione di radicali liberi. Inoltre l’aumentata produzione di MSH esplica da una parte un effetto antiinfiammatorio dall’altra anche un effetto lipogenico e comedogenico.
Da tutte queste premesse si comprende l’importanza della fotoprotezione estiva nel paziente acneico, fotoprotezione che dovrà essere di tipo medio alto con emulsioni fluide tipo olio-acqua o ancora meglio con gel leggeri e delicati.
I più innovativi fotoprotettori per pelli acneiche si basano su di un esclusivo sistema filtrante discriminante verso UVA e UVB mentre preferiscono lasciare filtrare la luce blu che da recenti studi sembra espletare una potente azione antibatterica sul P. acnes.
A tali filtri si è dimostrata favorevole l’aggiunta di composti con attività anti acne quali la nicotinamide (dotata di attività antiinfiammatoria), lo zinco gluconato (in grado di ridurre la chemiotassi neutrofila e la produzione di TNF) . Molto utile è anche l’aggiunta di sostanze antiossidanti come la vitamina E che inibisce la perossidazione lipidica di membrana e anche l’acido ferulico che potenzia gli effetti di altri antiossidanti come la vitamina C ed E.