Un viaggio nel minimalismo giapponese, attraverso lo stile che negli anni 90 aveva influenzato tutto il mondo. Forme mai viste si intrecciavano alla tradizione e la sottrazione diventava lo strumento per eseguire il meticoloso processo di riduzione che portava alla perfezione estetica. La collezione primavera estate 2023 di Onitsuka Tiger, disegnata dal direttore creativo Andrea Pompilio, parte da qui per elevare la natura sportiva del brand e portarla fuori dal recinto in cui è diventato famoso, rileggendolo in chiave prêt-à-porter: l’anima metropolitana resta immutata, ma si aggiunge l’utilizzo di materiali pregiati e costruzioni complesse.
La silhouette è fluida, forte dell’heritage active, segnata da accorgimenti che trasformano i capi più semplici in oggetti di design a partire dal logo ricamato con punto a zigzag, come anche le cuciture decoro sugli orli. La forma del corpo rimane al centro dello sviluppo creativo e viene riscritta con costruzioni mutuate dall’abbigliamento non sportivo e dalla cultura nipponica. Le lunghe coulisse, per esempio, trasformano le t-shirt oversize di georgette in top goffrati o scolpiscono le gonne di prezioso nylon giapponese con pieghe che richiamano la hakama degli arcieri di kyūdō. Anche il kimono appare qua è la: tra i tagli delle lunghe e ampie maniche svolazzanti delle bluse o in maniera più chiara nei drappeggi di un telo da mare logato e montato su un tank top, tutto di spugna.
La maglieria, morbidissima e lussuosa, ha linee ampissime persino sulla “Paw Project”, l’iconica tuta del brand, qui in versione ultra baggy. Ma l’attitudine urban non sfuma e ricorre con l’elemento sorpresa: le leggere sahariane e gli abitini di nylon sono accorciabili grazie alle zip interne, le minigonne, corte come haiku, ridisegnano la silhouette con i tasconi applicati. Pompilio mette anche il focus sulla parte posteriore dei look che perdono la loro bidimensionalità per acquisire volumi inaspettati e tridimensionali: oltre alle coulisse che ridefiniscono la figura, gli abiti e le sahariane smontabili o con mantelline mutuate dai trench, il designer presenta i vestitini con tasche zaino incorporate sulla schiena.
La palette è decisa ed essenziale: il bianco e il nero sono la narrazione, ma interrotti dal giallo signature e del verde shiso, ispirato al colore acceso delle foglie del basilico giapponese.
Gli accessori sono d’impatto. Le iconiche SERRANO® hanno motivi grafici stampati che ricordano il graffio della tigre. Le infradito TIRRAK® ispirate alle setta giapponesi sono in gomma e pelle e le driver SCLAW® sia alte sia basse, sono la novità della stagione: agili, ma performanti. Il baseball cap, mixato alle tipiche visiere parasole delle donne giapponesi, diventa double face e si indossa da entrambi i lati, mentre le borse con mega logo, vagamente ispirate a una bowling bag, sono declinate dalla maxi alla micro size.