La scienza viene in aiuto anche nelle situazioni più ‘umane’ come ad esempio l’arte di chiedere scusa. Un’arte vera e propria, una capacità innata che molte persone non possiedono, e che a volte può fare la differenza.
Ma, dicevamo, la scienza viene in aiuto. In questo caso codificando le regole della perfetta richiesta di essere perdonate.
Se abbiamo suscitato la vostra curiosità, continuate a leggere perché adesso andremo al dunque. Secondo una recente ricerca condotta dal Prof. Roy Lewicki, professore emerito di management e risorse umane presso la Ohio State University, le scuse perfette sono composte da ben sei elementi. Più ne riuscirete ad inserire la prossima volta che vi scuserete, e più alte saranno le possibilità di vedere le vostre scuse accolte.
La componente più importante, spiega il prof. Lewicki, è il riconoscimento della responsabilità. Ammettere di aver commesso un errore. Secondo elemento, l’offerta di riparare al danno causato, di qualsiasi tipo di danno si tratti. Sorprendentemente l’aspetto meno importante nella richiesta di scuse, almeno secondo i ricercatori che hanno partecipato allo studio, è la richiesta di perdono stessa.
La ricerca è stata condotta facendo leggere ai partecipanti una lettera di scuse e quindi non si trattava di scuse presentate di persona, a voce. Chiaramente, conclude il prof. Lewicki, l’espressione del volto gioca un ruolo molto importante. Aggiungete quindi anche un aspetto leggermente (senza esagerare) contrito e ‘strisciante’. Non guasta mai.