Spesso si pensa di essere allergici, si sospetta che un determinato cibo, il polline, un metallo, possano essere la causa di piccoli e grandi disturbi che di tanto in tanto – o spesso – ci affliggono. Ne parliamo con il Dott. Adriano Mari, Allergologo e immunologo clinico, che insieme al suo team ha sviluppato un test basato su nanotecnologie per stabilire se si è allergici e a cosa.
Ci può innanzitutto spiegare quale è l’utilità di poter avere un quadro clinico completo delle allergie?
La distinzione tra i vari mondi dell’allergia, alimenti inalanti etc, non è più attuale da quando l’allergologia moderna è basata sulla conoscenza derivata dalla allergologia molecolare. Ci sono infatti molecole allergeniche presenti nei pollini che sono anche negli alimenti vegetali (es. profilina) o viceversa molecole allergeniche che causano prevalentemente allergia alimentare ma che possono anche essere inalate da altre fonti allergeniche (es. la tropomiosina dei crostacei è anche presente negli acari della polvere). I pazienti con problemi di allergia IgE-mediate non solo sono in costante aumento da diversi decenni, ma soprattutto sta crescendo il loro quadro di complessità allergica. Questi motivi ci hanno portato ad eleggere da anni il test multiparametrico, cioè tanti allergeni in un solo test, come il test di riferimento e di primo utilizzo in ogni soggetto.
Lei e il suo team avete sviluppato un test, il test FABER, che permette di identificare le allergie alimentari e inalanti. Come funziona questo test, perché è così innovativo?
Il test FABER nella sua versione 244 rappresenta la seconda e più moderna evoluzione dei test multiparametrici. Nonostante si tratti di tecnologie relativamente recenti, la microtecnologia su cui si basavano i test di prima generazione è stata superata dalla nanotecnologia su cui si basa il test FABER. Questa dimensione ha permesso una serie di implementazioni presenti nel test FABER utilizzando nanobeads (letteralmente “nano biglie” di poche centinaia di milionesimi di millimetro). L’uso delle nanobeads ha permesso una ottimizzazione per ogni singolo preparato allergenico, migliorandone le performance sia come singolo allergene sia come complesso dei test inclusi nel FABER 244. Anche per il software e l’hardware del test FABER sono state adottate le tecnologie più innovative e performanti. Tutte queste ottimizzazioni e le moderne tecnologie, contrariamente a quanto si possa immaginare, hanno portato ad una riduzione progressiva dei costi di ricerca, sviluppo e produzione del test FABER, allineandolo con successo a quello dei test di prima generazione.
Chi dovrebbe effettuare un test per le allergie? Quando è consigliato?
Sicuramente il test FABER dovrebbe essere effettuato da chiunque abbia il sospetto di una sintomatologia da allergia non necessariamente solo se grave. Sintomi iniziali di rinite, tosse, lieve dispnea, prurito e bolle, ma anche disturbi digestivi inspiegabili dovrebbero sempre essere indagati il prima possibile in modo da escludere o meno la presenza di allergia. Il medico di famiglia sarà il primo ad indicare la necessità di una diagnosi precoce di allergia ovvero la necessità di una diagnosi di esclusione della stessa.
Questo necessità prescinde dalla età del soggetto perché grazie al piccolo volume di prelievo necessario per effettuare i 244 test del FABER possiamo testare dai bambini piccolissimi nel primo anno di vita fino ai soggetti ultra ottantenni, sempre più frequenti nella nostra popolazione. Il test FABER non è influenzato negativamente da alcuna patologia, ovviamente neanche quella allergica, e da nessuna terapia, inclusa quella dell’allergia. Può essere effettuato in qualsiasi momento dell’anno anche se la sintomatologia ha un andamento stagionale o occasionale.
Una indicazione specifica per il test FABER è l’aver rilevato le IgE totali superiori alla norma e la presenza di eosinofilia nel sangue, ancor più se associati a familiarità per le malattie allergiche.
Il test FABER 244 è però sicuramente il primo test di screening, cioè il primo test che si può applicare per valutare periodicamente il proprio stato di allergia indipendentemente dai sintomi. Un po’ come fare la visita periodica dal dentista o dall’oculista. Questo permette di “intercettare” una sensibilizzazione allergica prima che diventi clinicamente rilevante. Sarà compito dello specialista allergologo molecolare stabilire le migliori procedure di monitoraggio dei sintomi in funzione delle positività rilevata dal test. Nelle famiglie con genitori allergici sarà quindi possibile verificare la status non solo dei genitori stessi ma anche dei figli, ripetendo periodicamente il test.
Quanto costa questo test?
Il costo finale al paziente nei centri della nostra rete varia tra € 200 e € 250. Il paziente che effettua il test FABER ha anche la possibilità di visualizzare on line in modo dinamico i risultati del test. il CDRS, così si chiama questo strumento, è accessibile gratuitamente per fare in modo che il paziente sia sempre aggiornato con le info più recenti relative ai test risultati positivi.
Dove viene eseguito?
Come per molti test moderni come quelli di genomica, complessi nella esecuzione, il test FABER 244 viene effettuato esclusivamente nel laboratorio del CAAM che lo ha sviluppato. Il CAAM ha però una rete di centri che eseguono questo test “in service”. È sufficiente identificare il centro più vicino e recarsi lì per il prelievo. Al resto penserà il centro della rete CAAM. Informazioni più precise sono sul nostro sito web così come tutte le modalità di contatto con il CAAM e il nostro contact center. Per aree non servite dalla nostra rete è possibile inviarci via corriere il campione seguendo tutte le indicazioni che verranno fornite.
Ringraziamo il Dott. Adriano Mari
Allergologo e immunologo clinico
www.caam-allergy.com
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