La pelle viene messa a dura prova durante i mesi estivi, e per questo motivo la sua cura ricopre un ruolo fondamentale per mantenerla non solo giovane ma anche sana e al riparo dai danni – anche gravi – che le radiazioni solari possono provocare. Ne parliamo con la D.ssa Adele Sparavigna, Dermatologa a Monza, con lei cercheremo di capire come va curata la pelle prima, durante e dopo l’esposizione al sole.
Quali le regole da seguire durante l’esposizione al sole? Quali tipi di filtri sono i più adatti, quali le dosi, la frequenza di utilizzo e gli errori più frequenti da evitare se si vuole proteggere davvero la pelle dai danni del sole?
Il sole apporta benefici all’intero organismo: primo tra tutti la sintesi della vitamina D, fondamentale per la salute non solo dell’apparato muscolo-scheletrico. Inoltre stimola la produzione di endorfine che migliorano il nostro umore. È dunque importante esporsi al sole, ma con le dovute precauzioni.
Prima tra tutte la scelta del giusto fattore di protezione, molto alto per i fototipi più chiari, medio-alta per le cuti più scure e resistenti. È consigliabile applicare la protezione solare almeno mezz’ora prima dell’esposizione, possibilmente in casa davanti lo specchio, in modo da permettere una distribuzione uniforme del prodotto.
La crema andrà poi riapplicata ogni due ore e dopo ogni bagno. In tal senso è bene ricordare che i fattori di protezione sotto l’SPF 30 garantiscono l’efficacia solo se applicati con elevata frequenza, per questo l’utilizzo di protezioni medio alte è l’ideale non solo per un fatto di salute, ma anche di praticità d’uso. Ciò risulta particolarmente rilevante dato che nel periodo estivo, si assiste spesso ad un uso scriteriato di questi prodotti il cui abuso può portare a diverse problematiche per la pelle come intolleranze e dermatiti.
Purtroppo nonostante le numerose campagne di prevenzione, ancora oggi è possibile riscontrare l’utilizzo in spiaggia, nelle ore a maggiore insolazione, di cosmetici inadeguati (oli, creme corpo) con l’intento di ottenere un’abbronzatura rapida e intensa.
Questa pratica, diffusissima soprattutto tra i giovani, non solo danneggia irreparabilmente la pelle, ma provoca nei giorni successivi eritemi e fenomeni di desquamazione intensa che portano ad un colorito disomogeneo e antiestetico.
Purtroppo la nostra cute non è l’unico organo sottoposto ai rischi di un’errata esposizione al sole: gli occhi, diversamente dalla pelle non sviluppano tolleranza ai raggi UVA e UVB, ma diventano sempre più sensibili ad ogni esposizione. Ad aggravare la situazione contribuisce il fatto che gli orari di esposizione solare più dannosi per la pelle non corrispondono a quelli più dannosi per gli occhi. La fascia oraria di maggior esposizione ai raggi UV per gli occhi va dalle 8 alle 10 di mattina e dalle 2 alle 4 di pomeriggio, quando i raggi del sole sono paralleli alla pupilla. Al contrario gli orari di massima esposizione UV per la pelle vanno dalle 10 di mattina alle 2 del pomeriggio.
In questo caso gli occhiali da sole rappresentano molto più di un semplice accessorio di moda, ed è bene utilizzarli durante l’intera durata dell’esposizione al sole.
Ringraziamo la D.ssa Adele Sparavigna
Dermatologa a Milano, Monza e Salerno
Presidente Derming, Istituto di ricerche dermatologiche
http://www.adelesparavigna.it/
Alessio Cristianini per Margherita.net