Non ci sono solo gli innamoramenti estivi. Le avventure da due settimane che nascono sulla spiaggia e poi finiscono chissà perchè ai primi freddi. O anche prima.
La vacanza è anche un temibile banco di prova per coppie che sembrano essere affiatate e durature. Soprattutto per quelle coppie che pur frequentandosi da tempo non hanno mai davvero condiviso lunghe giornate assieme, quando il tempo sembra non passare mai, gli impegni e le preoccupazioni di lavoro non sono così assillanti… da piccoli ci dicevano che l’ozio è padre dei vizi (affermazione alquanto opinabile…) però l’ozio estivo è a volte responsabile dello scoppio della coppia, se ci passate termine e assonanza.
Chi ci sta veramente a fianco? Con quale faccia, umore, amore, si sveglia la mattina? Quanto ci danno fastidio le sue abitudini più personali, quelle che prima forse vedevamo da lontano senza dare loro troppa importanza? Quanto è difficile accettare atteggiamenti ripetuti e sgradevoli, rivedere in lui i movimenti e gli atteggiamenti che ci hanno sempre dato così fastidio nei suoi genitori?
“Non avrei mai creduto che potesse succedere. Ci frequentavamo da tre anni, ogni tanto lui passava la notte da me – vive ancora con i suoi – a volte un weekend fuori porta” racconta Daniela, milanese, 27 anni “tutti gli amici ci consideravano una coppia stabile e promettente, con tanti matrimoni che si sfasciano dopo pochi mesi il nostro era un rapporto molto invidiato.
Ma questa estate, alla fine di Luglio, siamo partiti per una vacanza di tre settimane. Destinazione Caraibi. Subito dopo essere arrivati ho iniziato a sentirlo lontano, non me la sentivo di stargli troppo vicina, mi sembrava di condividere la camera d’albergo con un estraneo… immagino che anche lui se ne sia accorto, dal mio comportamento, ma non ha fatto nulla per provare a parlarne. Nemmeno io, ad essere sinceri.
Ogni suo movimento, ogni sua affermazione mi irritavano. I calzini sporchi tra le lenzuola del lettone, i suoi ripetuti colpi di tosse nel cuore della notte. E poi le sigarette, che io odio e che avevo cercato di tollerare in questi anni. La sua apatia… Un vero disastro!” prosegue Daniela
“Alla fine sono esplosa, ho cercato di tirare fuori una reazione di qualche tipo, di litigare per cercare poi di sistemare le cose. Niente, l’abisso che si era creato tra di noi dopo una sola settimana di vacanza era incolmabile. Non volevo che mi toccasse, non mi piaceva più nemmeno il tono della sua voce. A metà vacanza ho detto che volevo rientrare a Milano. Giorgio ha abbozzato, ha detto che comunque lui la vacanza la avrebbe portata a termine.” conclude Daniela.
“Mi sono rivolta al Tour Operator e sono riuscita a rientrare con una settimana d’anticipo sulla data prevista, lasciandolo solo a finire le sue vacanze. Adesso non ci vediamo più, Giorgio dovrebbe essere rientrato da una settimana circa ma non mi ha cercata. Io nemmeno. La storia è finita per colpa delle vacanze, abbiamo scoperto di non avere nulla in comune e non ce ne eravamo nemmeno accorti. Dopo tre anni!”
La storia che ci ha spedito Daniela è più comune di quanto si pensi. Gli amori che finiscono non a causa di un tradimento del partner ma per noia, per rancori repressi che solo in vacanza trovano libero sfogo, sono molto più numerosi di quanto si possa pensare. Se anche voi avete una storia simile da raccontare Scriveteci.
le lettere più interessanti verranno pubblicate come sempre su queste pagine.