Non è sempre semplice decidere come impostare una dieta dimagrante. Anzi, non parliamo di dieta dimagrante perché la compilazione di una dieta seria compete ai professionisti, medici o biologi nutrizionisti. Ma ci sono moltissime situazioni in cui si vuole solo smaltire un po’ di grasso in eccesso, riuscire ad indossare nuovamente dei jeans che non ci stanno più, calare di peso. E in questo caso si deve intervenire soprattutto sull’alimentazione, non riducendola drasticamente ma adattandola alle nostre effettive esigenze.
In questo articolo il Dott. Davide De Benedittis Biologo nutrizionista e personal trainer a Milano ci spiega quali sono le basi di una corretta alimentazione, quando si vuole ritrovare la forma anche solo dell’anno precedente. I principi da seguire, gli errori da evitare.
Come impostare una dieta bilanciata che abbia come obiettivo il calo ponderale? Non parliamo di una vera dieta dimagrante bensì di un cambiamento nel modo di mangiare, privilegiando determinati alimenti, ed eliminandone altri…
Per impostare un calo ponderale dobbiamo fare alcune considerazioni di partenza.
In questo caso la riposta è ovviamente generalizzata, per quelle persone in condizione di salute che desiderano perdere qualche kg di troppo per tornare nel jeans o nella gonna del pre-covid.
Per calo ponderale si intende la riduzione della massa totale di un corpo. Quindi si fa riferimento al peso, quello che tutti possono ottenere dalla propria bilancia. Ma perdere peso non significa sempre dimagrire, ossia ridurre la quantità di grasso presente nel corpo. Questo è un aspetto che non andrebbe mai sottovalutato. E’ tra i principali errori del fai da te. Per avere una valutazione più corretta possibile della massa grassa, ad esempio, bisognerebbe essere dotati di una BIA professionale.
Per impostare un calo ponderale dobbiamo sapere quanta energia assumiamo dal cibo (attraverso un diario giornaliero di ciò che mangiamo, oggi esistono tantissime APP che semplificano questo compito) e quanto consumiamo (il totale del dispendio energetico, anche in questo caso esistono APP e siti che consentono il conteggio). All’apparenza semplice, ma non è così, chi ha provato potrà verificare che i “conti” spesso non tornano con i risultati.
A questo punto imposteremo un deficit, ossia una differenza in negativo tra calorie che introduciamo e che consumiamo. Questo deficit deve essere valutato con attenzione, se troppo marcato e tenuto per troppo tempo causerà un rapido stallo del peso ed una condizione metabolica che non consentirà di perdere peso e che porterà al famoso effetto yo-yo.
Una volta che sappiamo quanto mangiare dobbiamo fare le giuste scelte, ossia cosa mangiare.
A questo punto si apre il variegato ed enorme mondo che contrappone alle informazioni reali (secondo studi e ricerche) il fantastico mondo dei luoghi comuni e della broscience. Una per tutte: la pasta fa male!
Questo è un aspetto che richiederebbe centinaia di pagine, per semplicità invito a prestare sempre la massima attenzione alla fonte di chi propone un consiglio. E valutarlo sempre con oggettività. Si tende sempre a preferire l’informazione che avvalora la nostra credenza, se penso che la pasta faccia male preferirà i consigli che escludono la pasta. Tutte le informazioni vanno verificate e contestualizzate.
Una volta capito quanto mangiare e cosa mangiare, dobbiamo utilizzare al meglio i cibi di cui ci nutriamo facendo attività fisica.
Ed infine ci vogliono tempo e perseveranza.
Ringraziamo il Dott. Davide De Benedittis
Biologo nutrizionista e personal trainer a Milano
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