La detersione rappresenta una operazione molto comune e spesso sottovalutata che invece va affrontata con molta attenzione senza disdegnare i consigli dello specialista in rapporto al tipo di cute e delle sue necessità.
Con la detersione si compie un atto molto importante che è quello di rimuovere l’eccesso di secrezioni, lo sporco ambientale, e inoltre si contiene la flora microbica e si allontanano le cellule dello strato corneo superficiale. Tuttavia questo atto ha anche risvolti negativi in quanto porta ad un danneggiamento della struttura lipidica dello strato corneo con successivo essicamento e perdita del potere tamponante con riduzione delle difese verso le aggressioni chimiche e batteriche.
La detersione tradizionale si basa sulla sostanza tensioattiva che costituisce la base del sapone tradizionale. Il tensioattivo (di cui quello più usato è il sodio laurilsolfato) è una sostanza in grado di legarsi sia all’acqua sia alla fase oleosa provocando la rimozione dello sporco.
Gli effetti negativi di questa azione sono ormai noti a tutti: alcanizzazione della cute, danno alla barriera cutanea, aumento della secchezza.
Per questo i saponi tradizionali tendono ad essere sempre più sostituiti dai syndet, detergenti sia solidi che liquidi ottenuti senza processo di saponificazione, che rispettano di più il ph cutaneo e a cui possono essere aggiunte sostanze con particolare azione protettiva.
Ciò che è importante dal punto di vista dermatologico è che la detersione non costituisce più solo un azione di pulizia ma sempre più una di cura della cute.
Quindi a seconda del tipo di cute e del problema dermatologico dovremo utilizzare detergenti diversi.
Nel caso di dermatiti atopiche o xerosi cutanea utilizzare oli da bagno possibilmente senza tensioattivi; nella couperose utilizzare detergenti privi di lipidi, nell’acne detergenti acidificanti o delicatissimi a seconda del trattamento eseguito, nella prevenzione delle micosi e delle follicoliti detergenti addizionati da apposite sostanze che dovranno essere lasciate agire per almeno cinque-dieci minuti. Nei soggetti allergici o intolleranti la pulizia dovrà avvenire con sostanze prive di qualsiasi conservante.
Lungi dal costituire un atto frettoloso e banale la detersione si conferma sempre di più un atto complesso e sofisticato, in grado non solo di svolgere il suo proprio ruolo, ma anche di costituire un vero e proprio atto terapeutico.
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