
Qualche giorno fa Milano è stata protagonista di un evento straordinario ormai conosciuto: la fiera Esxense, un’occasione unica per immergersi nel mondo della profumeria di nicchia e della cosmetica: più di 100 Maison di lusso provenienti da ogni angolo del mondo si sono date appuntamento nel cuore della capitale della moda per presentare le loro creazioni più esclusive e raffinate in un’atmosfera carica di eleganza, avanguardia e sperimentazione.
Ogni stand ha presentato un viaggio sensoriale, nel quale i visitatori hanno potuto non solo scoprire le ultime tendenze olfattive, ma anche partecipare a conferenze nelle quali famosi nasi, indipendenti e non, esperti del settore, key player e professori delle famose Scuole di profumeria francesi hanno raccontato le loro esperienze illustrando le opportunità e gli svantaggi del lavoro in proprio e di quello in équipe con il supporto di brand già noti.

Se la libertà nell’individuare e inventare nuove fragranze è stata riconosciuta come un indubbio punto di forza del lavoro indipendente (indipendent but no alone), il poter contare su una rete di contatti, propria delle Maison, consente invece di avvalersi di un’esperienza consolidata in tutti rami del settore olfattivo che, partendo dalla scelta delle essenze, comprende anche il design, le confezioni e tutti gli aspetti finalizzati alla promozione e alla vendita.

Di quanto tempo ha bisogno un brand per avere successo? Le emozioni possono essere racchiuse in una boccetta di profumo? È importante vendere “con stile”? A questi interrogativi la rassegna internazionale appena conclusa e che rappresenta uno spunto imperdibile per addetti ai lavori e appassionati, ha cercato di dare una risposta, confermando l’interesse del pubblico che nel giorno di apertura della fiera ai privati, ha fatto registrare l’esaurimento dei biglietti.

Maria Laura Colla per Margherita.net