Ciao Margherita.net, premetto che la storia che vi voglio raccontare risale a un anno fa, e per la tranquillità di chi mi leggerà anticipo che oggi sto bene, dopo aver attraversato uno dei periodi più assurdi, incredibili, dolorosi della mia vita. Mi chiamo Angela, ho 38 anni, sono disoccupata, sono single, e questa è la storia della fine di un amore.
Siamo sempre stati una coppia come tante, penso. Una storia che è cresciuta nel tempo. Prima amici, poi amici intimi, e infine coppia a tutti gli effetti. Non ci siamo mai sposati, e non abbiamo mai avuto figli e guardandomi indietro adesso dico: per fortuna! Abbiamo vissuto insieme per cinque anni.
Ad un certo punto ho perso il lavoro, e non sono più riuscita a trovarne un altro. Un problema non da poco, considerando che già lavorando in due non ce la passavamo troppo bene, ma ci siamo organizzati in qualche modo. Lui usciva la mattina per lavorare, e io gli facevo da ‘supporto logistico’ per tutto quello che mi era possibile. Non solo in casa, davvero mi facevo in quattro per fare la mia parte visto che adesso i soldi in casa li portava solo lui.
Un giorno l’auto doveva andare a fare il tagliando, e d’accordo con lui ho preso l’incarico di portarla io al garage e di occuparmi di tutto. A partire dalla pulizia dell’auto che secondo me non poteva essere portata al controllo in quelle condizioni.
Ecco come è cambiata la mia vita.
Per farla breve, cercando di tirare fuori da sotto il sedile un pezzo di carta che spuntava mi ritrovo in mano un preservativo. Usato. In una frazione di secondo il mondo mi è crollato addosso. Mi sono subito resa conto di tutto. Passato, presente, futuro, come in un film. Solo che in questo caso non c’è stato il finale felice.
Disperata mi sono rivolta alle mie due amiche di sempre, che hanno cercato di trovare una spiegazione che fosse accettabile. Forse ha prestato l’auto ad un amico o ad un collega e questo ci ha fatto quello che ci ha fatto? Forse qualcuno ce lo ha buttato dentro magari quando è sceso a comprare il giornale e l’auto aveva i finestrini aperti? Forse ti ha fatto uno scherzo, di pessimo gusto, ma pur sempre uno scherzo? Tanti tentativi di spiegare, a cui nessuna veramente riusciva a credere.
E così ho fatto passare qualche giorno, cercando di non farmi capire, cercando con tutte le mie forze di trovare da sola la spiegazione che desse una risposta alle mille domande e risolvesse tutto. Ma la spiegazione era solo una, e lo sapevo molto bene. Così una sera gli ho chiesto se potevamo parlare e gli ho fatto vedere quello che avevo trovato sotto il sedile della sua auto, e gli ho chiesto se aveva una spiegazione a cui avrei potuto credere.
Mi ha guardato negli occhi e non ho avuto bisogno di sentire altro. Si è alzato ed è uscito di casa senza dire una parola. La mattina dopo sono andata a stare da una amica, mentre lui quella notte non ha dormito a casa.
E così ci siamo lasciati. Io sono tornata a vivere con i miei, in un’altra città non lontana ma pur sempre un’altra città. Ogni tanto ci sentiamo ma solo per comunicazioni tecniche per chiudere le ultime cose rimaste aperte, ma ormai di aperto è rimasto ben poco.
Quello che più mi ha ferita e continua a farmi soffrire è che non ha fatto nulla per trattenermi, per spiegarmi, per chiedermi di perdonarlo. Mi ha lasciata andare. Adesso, a quasi un anno di distanza posso iniziare a guardarmi indietro e a ripensare a quanto è successo, anche se fa ancora molto male. E per questo motivo ho deciso di scrivere a voi di Margherita.net che leggo da quando ero una ragazza di belle speranze e che considero come la sorella maggiore che non ho mai avuto. Grazie per avermi ascoltata. Pubblicate pure, magari la mia storia potrà essere di conforto per qualche altra lettrice.
Margherita.net