Gambe gonfie al termine di una lunga giornata di lavoro, caviglie e piedi pesanti, sono disturbi molto noti alla grande maggioranza del pubblico femminile. Disturbi che in parte possono essere ascritti al semplice fatto di essere donna (gli uomini ne soffrono molto meno), che però a volte possono essere i primi sintomi di patologie che è meglio far controllare da uno specialista. In questa intervista con il Prof. Claudio Allegra, Primario Emerito di Angiologia dell’Ospedale S,Giovanni-Addolorata in Roma, parliamo di come ‘trattare’ ed alleviare il problema di gambe e caviglie che hanno la tendenza a gonfiarsi, di quando è il caso di rivolgersi allo specialista, e di quali precauzioni prendere se si stanno assumendo ormoni come la pillola anticoncezionale o la terapia ormonale sostitutiva in menopausa.
Perché le donne, anche in assenza di condizioni patologiche sono più predisposte degli uomini a soffrire di gambe gonfie, caviglie ingrossate, ritenzione idrica?
Per più di un motivo. Alla base perché in genere le donne hanno – di più rispetto agli uomini – un’alterata termoregolazione, cioè hanno una difficoltà a termoregolare con l’ambiente esterno: mani, piedi freddi in genere. Mentre nel sesso maschile questo è molto meno frequente. Secondo perché stanno in genere più in piedi o a sedere rispetto agli uomini. Terzo per motivi ormonali. Le variazioni tra gli estrogeni e il progesterone. Il progesterone tende alla ritenzione idrica e dunque da il gonfiore. Ultimo, per un problema di ordine estetico abbastanza rilevante, che sono le scarpe che portano. Molto belle, che però sono un sacrificio fatto alla bellezza.
Se un certo gonfiore alle gambe e alle caviglie è in un certo senso ‘normale’, quando questo problema deve essere considerato fisiologico, e quando invece deve essere sottoposto all’attenzione del medico?
In genere un lieve gonfiore dopo molto tempo trascorso in piedi o a sedere è una cosa abbastanza normale, parlo di gambe un po’ pesanti e caviglia lievemente gonfia. Quando il gonfiore invece è persistente, evidente, quando addirittura scompare la fossa dietro ai malleoli, allora bisogna che venga presa in considerazione la possibilità che ci sia una insufficienza venosa.
Quali sono le patologie più frequenti che si nascondono dietro a questi sintomi?
In genere una alterazione delle valvole del sistema venoso superficiale, quelle che poi si chiamano varicosità primitive che in un primo tempo danno soltanto fastidio, pesantezza , gambe nervose, gambe sotto tensione, e questi edemi che compaiono alla sera. Questo è un primo segno di una insufficienza valvolare, siccome il sangue nelle vene va dal basso verso l’alto, contro la legge di gravità; se non ci fossero alcune valvole che bloccano i flussi verso il basso ci sarebbe edema. Quindi la prima delle cose a cui si deve pensare è che non ci sia una incontinenza valvolare. Si fa una visita e una ecografia e si vede se questa c’è. In casi più rari invece se c’è stata nel passato una flebite, cioè una occlusione per trombosi del sistema venoso profondo, o in occasione di un intervento chirurgico o un parto difficile o un lunghissimo viaggio aereo ecc… però sono casi più rari e danno segni e sintomi molto più evidenti.
Chi è lo specialista a cui rivolgersi per primo?
L’angiologo. Diciamo che è il cardiologo rispetto al cardiochirurgo; l’angiologo è la parte medica rispetto alla chirurgia vascolare.
Quali i suoi consigli per chi soffre di questo genere di problemi alle gambe, e non ha importanti patologie? Ci sono delle regole di vita, alimentari, o di altro tipo che lei può consigliare alle nostre lettrici?
Prima di ogni cosa il movimento. Il movimento che vuol dire camminare, muoversi, fare passeggiate, fino poi ad attività ginniche e sportive. Non stressanti. Non fare attività di palestra che stressino troppo o attività in palestra in cui si sollevano pesi, perché quando si sollevano pesi stando in piedi si tende a mandare il sangue venoso dall’alto verso il basso. Attività di movimento: il nuoto, la corsa, la passeggiata sono le cose più importanti.
Secondo come prevenzione mettere dei piccoli rialzi sotto i piedini della rete del letto, per formare un piano inclinato. Non mettere cuscini sotto il materasso perché così non si dorme . Alzare il letto ai piedi, formare un piano inclinato, basta un rialzo di 5 cm. Su due metri di letto, non ce se ne accorge.
Per quanto possibile spezzare la giornata. Negli intervalli che si hanno di riposo per il pranzo o altro, stare con le gambe più alte del cuore anche solo per 15,20 minuti; ricordiamo che affinché le gambe che sono dei tubi scarichino sul cuore che è un serbatoio, occorre che le gambe siano più alte del cuore. L’abitudine di mettere la sera le gambe su uno sgabello è inutile perché le gambe sono più basse del cuore e dunque il sangue non scarica. Sto parlando della famosa ‘seduta all’americana’ con le gambe sul tavolo, che noi definiamo poco educata.
Terzo evitare il sovrappeso perché altrimenti si hanno le gambe gonfie.Fare inoltre molto uso di agrumi compresa la buccia.
Quarto una buona respirazione. Fare una ginnastica molto semplice ma con forti inspirazioni ed espirazioni richiama il sangue verso l’alto. Quella che facevano al tempo di Mao in Cina, respirazioni abbondanti al mattino.
Stare attenti a quando si assume la pillola anticoncezionale. La pillola anticoncezionale può dare ritenzione idrica e dunque gli edemi. Per cui in quel caso fare uso di quelle che si chiamano calze non terapeutiche. Quelle a compressione bassa, che sono calze anche belle a vedersi, quelle che anche le hostess portano durante i voli aerei.
Il mare. Il mare fa benissimo, perché tende a evitare la ritenzione idrica. L’esposizione al sole va fatta in maniera frazionata, nel senso che si sta fermi al sole, poi ci si muove un po’, si fa un bagno, si cammina, poi ci si riferma al sole. La cosa pericolosa è star fermi troppo tempo al sole, ma se ci si muove non succede nulla.
Le scarpe. Le scarpe quelle con il tacco a spillo sono molto belle ma vanno portate solo in occasioni precise. Di norma un tacco che non sia più basso di 3 centimetri e non più alto di 7 centimetri, altrimenti non si ha l’appoggio plantare, e non si ha la spinta del sangue verso l’alto.
La pillola, diceva…
Tutte le donne che assumono estrogestinici, cioè pillola anticoncezionale o terapia sostitutiva in menopausa, occorre che prima facciano quello che si chiama screening per trombofilia cioè vedere se hanno nel sangue quegli elementi giusti per difendersi dalla trombosi venosa. È un semplice esame del sangue che ci dice se noi abbiamo nel patrimonio genetico sostanze che ci predispongono o ci difendono bene dalla trombosi. Questo evita poi l’inconveniente di malattie serie come la trombosi venosa. Cosa che non viene sempre fatta.
E chi fa attività in piedi per tante ore come può fare?
A chi fa attività in piedi per tante ore, o sedentaria per tante ore, tipo lavorare al computer cosa molto frequente, consiglio una calza leggermente contenitiva tipo 70 dinari, oppure una compressione di 10/12 mm di Hg .
Molte donne lamentano problemi alla pelle delle gambe quando la sera tolgono le calze contenitive…
Le pazienti che portano le calze leggermente contenitive dicono che la sera vedono che la pelle si sfalda un po’. Perché essendo contenitiva la calza blocca un pochino quella che è la traspirazione. In questo caso consiglio di applicare una crema idratante alla sera, o una crema di quelle che si chiamano creme ‘defaticanti’.
Ringraziamo il Prof. Claudio Allegra, Primario Emerito di Angiologia dell’Ospedale S,Giovanni-Addolorata in Roma, E-mail: [email protected] – Tel. 06485527
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