Volgarmente detti “geloni”, “eritema pernio” in termine scientifico: si tratta di una manifestazione che compare frequentemente, soprattutto nelle giovani donne, in relazione al cambio di stagione, ed è più comune nei soggetti che indossano abiti inadeguati per rapidi cambi di temperatura.
I geloni sono favoriti da scarpe e guanti stretti e colpiscono più spesso soggetti che lavorano in luoghi freddi ed umidi: esiste in questi soggetti una insufficiente vasodilatazione in risposta alle temperature ambientali.
Le lesioni dell'”eritema pernio” si localizzano tipicamente alla superficie dorsale delle mani e dei piedi, ma anche alla faccia interne delle ginocchia e delle cosce, e si presentano in forma varia: da noduli ben delimitati di colorito rossastro, a piccole papule, fino a vere e proprie lesioni bollose con conseguente danno dell’epidermide.
Talvolta le micropapule sono associate ad una specie di “pelle d’oca” semipermanente (“pernio follicolare” che costituisce un indubbio problema estetico.
Normalmente la causa del gelone è idiopatica ed è dovuta ad una insufficiente vasodilatazione, complice spesso l’esecuzione di diete rigide in funzione di dimagrimento. In determinati casi, tuttavia, può essere utile eseguire test reumatici.
Cosa fare per contrastare i “geloni”? A parte la ovvia risposta della protezione dal freddo (da eseguirsi con creme molto grasse e con guanti e calze spesse dove possibile) qualche benefico è stato descritto grazie all’assunzione di acido nicotinico.
Anche la irradiazione con lampade UVA prima dell’insorgenza dei climi invernali è in letteratura descritta come benefica. L’assunzione di farmaci vasodilatatori per os, invece, deve essere valutata attentamente, paziente per paziente, essendo in grado di determinare effetti ipotensivi semplicemente spiacevoli ma anche pericolosi.