Avete presente quando si dice “gli ho dato un dito, mi ha preso tutto il braccio!”. È un modo di dire che riassume molto bene le possibili conseguenze indesiderate derivanti dal fatto di essere troppo disponibili. Con le persone sbagliate, intendiamoci. Quante volte ci siamo ritrovate in situazioni scomode, senza capire bene come ci siamo finite? Quante volte il fatto di essere state disponibili con gli altri ci ha poi fatto pentire di aver detto di sì?
E quante volte abbiamo invidiato chi sa dire di no, senza troppi problemi, ma lo sa fare con educazione e fermezza, senza compromettere un rapporto? Saper dire di no è un’arte, un’arte che si può imparare. Perché dire di no è lecito, così come lo è chiedere un favore.
Ecco alcuni consigli provati e approvati che ci aiuteranno nell’ardua impresa di imparare a dire di no, quando serve ovviamente. Perché essere disponibili è una bella cosa. A patto di esserlo con chi ne ha veramente bisogno, e non abusa della nostra disponibilità.
- Quando dici di no, cerca sempre di motivare la risposta. Non devi scendere troppo nei dettagli, ma fai capire che un motivo esiste davvero. Che sia una causa di forza maggiore, o il fatto che tu consideri la richiesta eccessiva, un motivo va dato perché il tuo no venga ‘metabolizzato’ dalla controparte.
- Quando ricevi una richiesta cerca di immaginare le conseguenze a cui andresti incontro se la tua risposta fosse “va bene, sono a disposizione”. Valuta bene prima di prendere un impegno.
- Cerca anche di valutare le motivazioni che spingono una persona a chiedere il tuo aiuto. Se queste sono gravi e importanti, e il vostro rapporto è stretto, le tue valutazioni dovrebbero tenerne conto.
- Dire di no non è maleducazione. Dire di no con il sorriso sulle labbra e con molta calma e serenità è fondamentale per evitare che il rifiuto venga preso nel modo sbagliato.
- Prenditi il tempo che ti serve. Non farti mettere pressione, non farti spingere a rispondere immediatamente. Molte persone hanno la capacità di fare pressioni a cui è difficile resistere. Resisti, prendendoti il tempo che ti serve.
- Non sentirti in colpa. Non permettere che si giochi con i tuoi eventuali sensi di colpa. Se non te la senti di fare qualcosa, non farla. Se la persona che ti sta chiedendo un favore non vuole capire e insiste, spiegale che il suo atteggiamento sta superando i limiti consentiti.
- Cerca di avere le idee chiare, e di rispondere in maniera altrettanto chiara. Non dare mezze risposte, non dare disponibilità nebulose che possono essere interpretate in modi diversi.
- Se non riesci a chiarirti le idee parlane con qualcuno di cui ti fidi, e chiedi un’opinione.
- Cerca di distinguere una richiesta legittima e giustificata da un tentativo di usarti. Una collega che cerca di passarti un lavoro per liberarsi e potersi prendere un pomeriggio libero per lo shopping è diversa da una collega che ti chiede di aiutarla a finire un incarico perché deve portare un figlio dal medico. Sembra lapalissiano, ma a volte è utile fermarsi ed osservare la situazione dall’alto, prima di dare una risposta.
- Non tutto è sempre bianco e nero, non tutto deve per forza essere un si o un no. Con questo intendiamo che la tua risposta più anche essere un si parziale, ok, ti posso aiutare fino a questo punto ma poi devi pensarci tu perché è il massimo che posso fare.
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