Capita che l’uso prolungato di orecchini tropppo pesanti, o un incidente in cui un orecchino rimane ‘agganciato’, possano causare la lacerazione del lobo dell’orecchio. Un evento molto doloroso e anche molto più comune di quanto si possa pensare. Una situazione che richiede un piccolo intervento chirurgico per essere sistemata. Abbiamo intervistato la D.ssa Patrizia Gilardino, chirurgo plastico a Milano, per sapere in cosa consiste l’intervento di riparazione della lacerazione del lobo dell’orecchio, i costi, le precauzioni. Ecco le sue risposte.
È possibile intervenire chirurgicamente per ripristinare uno ‘stiramento’ eccessivo dei buchi dei lobi delle orecchie, anche quando non vi è stata una vera e propria lacerazione del lobo? E se sì in cosa consiste l’intervento?
Si, è possibile, ed è, in realtà, lo stesso intervento che consente la riparazione della lacerazione del lobo. Consiste nell’asportare lo straterellino di pelle che costituisce il contorno della fissurazione e poi unire i margini e saldarli con alcuni punti di sutura molto fini.
E quando invece il lobo si strappa proprio, cosa si fa, dal punto di vista chirurgico?
Come ho detto l’intervento è lo stesso con una particolare attenzione, nel ricucire, alla ridefinizione del margine inferiore del lobo
È poi possibile utilizzare nuovamente gli orecchini, magari facendo più attenzione questa volta?
Si possono utilizzare ancora, non prima di un mese dall’intervento, facendo attenzione a fare in modo che il nuovo buco non venga a cadere sulla stessa linea della cicatricina. esso dovrò essere rifatto subito a destra o a sinistra della vecchia posizione, questo per evitare possibili recidive… oltre a alla necessità di utilizzare orecchini più leggeri.
Margherita.net
Si ringrazia la Dott.ssa Patrizia Gilardino
Laureata in Medicina e Chirurgia all’Università degli Studi di Milano nel 1988, si è specializzata nella Scuola di Chirurgia Plastica Ricostruttiva dell’Università degli Studi di Milano nel 1993. Iscritta all’Ordine dei Medici di Milano dal 1989, ha lavorato fino al 2003 all’Unità Funzionale di Chirurgia Plastica dell’Ospedale Multimedica di Sesto San Giovanni. Esercita la libera professione in diverse strutture milanese: Poliambulatorio della Guardia di Finanza di Milano, Centro Dermatologico Europeo e nel proprio studio di via Colonna, a Milano. È membro della Società italiana di Chirurgia estetica e plastica ricostruttiva, della Società di verifica e controllo di qualità, della Società americana di chirurgia plastica e della Società americana per la fototerapia dinamica. E-mail [email protected]