L’alluce valgo è una patologia molto diffusa. Ne vediamo molti soprattutto quando le temperature salgono e si portano più facilmente sandali e scarpe aperte. Un problema estetico, ma soprattutto un problema molto serio soprattutto quando inizia a causare dolori a volte insopportabili, e a riguardare la postura, le ginocchia, la schiena.
Un problema che va affrontato con serietà e da specialisti preparati, lasciando da parte quelli improvvisati che si propongono al di fuori dall’ambito medico. Abbiamo intervistato il Prof. Luca Avagnina Podoiatra Podologo e Posturologo, Presidente onorario della S.I.Po. Società Italiana di Podologia e gli abbiamo chiesto di aiutarci a capire quali sono le cause, come si previene, e come si cura l’alluce valgo. Ecco quello che ci ha detto.
Sembra che le donne soffrano più degli uomini del problema dell’alluce valgo. Questa idea corrisponde alla realtà, oppure l’alluce valgo è un problema che riguarda entrambi i sessi?
Si corrisponde alla effettiva realtà, e ciò è attribuibile in primis all’uso da parte delle donne da sempre di calzature femminili che generalmente sono sempre più strette, più affusolate proprio nelle punte dove risiede appunto l’alluce e le dita, e con più tacco di quelle maschili.
I tacchi alti possono quindi essere considerati uno dei fattori di rischio per questa patologia oppure vengono incolpati ingiustamente?
I tacchi alti non sono il fattore principale ma uno dei vari fattori che possono influire negativamente sull’insorgenza o sull’aggravamento di tale patologia.
Molto dipende comunque da quanto tempo essi vengano portati se solo saltuariamente o più regolarmente, e le situazioni in cui vengono usati, se in serate eleganti passate per lo più sedute, o in camminate prolungare diurne, ad esempio.
Quali i problemi, oltre a quello estetico, che l’alluce valgo porta con se?
Le problematiche più importanti sono associate al dolore che compare più o meno improvvisamente e può divenire anche molto intenso ed impedire addirittura di camminare o anche solo di poter calzare una scarpa che non sia larghissima e morbidissima.
Inoltre pochi sanno o si rendono conto che un alluce valgo implica sempre un cambio importante della postura e della dinamica deambulativa che incide ed influisce negativamente su strutture sovrastanti come le ginocchia, le anche, e addirittura la schiena!
Infine l’alluce valgo comporta prima o poi un parziale o totale sconvolgimento dei delicati equilibri biomeccanici articolari e muscolari intrinseci nei piedi con conseguenti deviazioni digitali che esiteranno in dita a martello di vario tipo.
Quali gli altri fattori di rischio, oltre ai tacchi alti, da evitare, e le buone abitudini da seguire per ridurre al minimo il rischio?
La prima cosa è far analizzare attraverso una seria e completa visita specialistica podoiatrica la propria morfologia podalica statica e, soprattutto, la propria camminata dinamica, per evidenziare le caratteristiche negative favorevoli allo sviluppo di tale deformità.
A tal proposito è importante segnalare alle lettrici attente di non farsi abbindolare o ingannare totalmente da chi pretende attraverso altisonanti esami computerizzati baropodometrici o similari, di poter esaminare tale piede nelle sue componenti fisiologiche e funzionali, che solo un vero clinico esperto in podologia possiede per giungere ad una diagnosi corretta e non solo alla stampa di una marea di analisi che alla fine non dicono nulla sulle conclusioni diagnostiche reali, come purtroppo molto spesso accade specie nei negozi sanitari e ortopedici.
Buona abitudine è quella di usare solo calzature adatte al nostro tipo di piedi e alle diverse attività che intendiamo svolgere in ogni determinato momento della giornata in base anche alle esigenze sociali e professionali o sportive o di tempo libero.
Quando si soffre di questo problema quali sono le terapie che la medicina attuale offre?
La migliore terapia preventiva e correttiva dell’alluce valgo che ne è anche il gold standard, è una mirata Terapia Ortesica Plantare (“T.O.P.”) ideata e costruita su misura SOLO a seguito sempre di una accurata visita funzionale podoiatrica.
Una certa utilità possono darla, solo però ai fini sintomatologici della diminuzione del dolore, anche le protezioni siliconiche latero esterne per l’alluce valgo, i separatori siliconici digitali tra l’alluce e il secondo dito, e i correttori notturni rigidi, che possono avere anche un po’ di effetto remissivo della patologia soprattutto negli stadi iniziali dove la deformità è ancora riducibile, pria della formazione di neo callo osseo irreversibile se non chirurgicamente.
Da non dimenticare mai la scarpa ortopedica studiata e creata appositamente per chi soffre di alluce valgo conclamato e che non può o non vuole operarsi.
L’intervento chirurgico risolve il problema? In cosa consiste?
Oggi la moderna podoiatria di ultima generazione che io attuo, propone quasi esclusivamente interventi di chirurgia mininvasiva o percutanea come viene chiamata (FOOT “M.I.S”. > Minimal Invasive Surgery), che consistono in correzioni ossee di vario tipo praticate grazie a speciali microfrese appositamente studiate a tale scopo, che attraverso microfori nella cute di 3 mm al massimo, consento al chirurgo podoiatra di effettuare limature, asportazioni, o spostamenti guidati di parti ossee in modo assolutamente indolore, veloce, e con possibilità di guarigioni molto più rapide e funzionali, senza più avere dolorose viti e/o fili di ferro piantati nei piedi e nelle dita, come si faceva e purtroppo molti fanno ancora in troppi casi, nella obsoleta chirurgia aperta (che risulta ancora comunque indicata in un certo numero di casi piu gravi e complessi, specie di tipo iatrogeno, cioe in alluci gia operati e andati poi male…)
Il suo consiglio alle lettrici di Margherita.net, a chi soffre di alluce valgo, ma anche a chi non ho questo problema e vorrebbe non averci mai a che fare?
Consultate subito un bravo ed esperto Podoiatra Italiano !
Ringraziamo il Prof. Luca Avagnina
Podoiatra Podologo e Posturologo
Presidente onorario della S.I.Po. Società Italiana di Podologia
Professore & Coordinatore Università FUB di Manresa-Barcellona
http://www.podomedica.it