I capillari richiedono sempre un trattamento integrato da varie metodiche in diverse sessioni a seconda del problema e delle cause. Pur se ben trattati, sono proprio le diverse cause, spesso costituzionali e legate allo stile di vita, che creano quelle situazioni che causano evoluzioni e recidive, per questo si consigliano delle sedute periodiche, per prevenire e per curare.
I capillari e le gambe. Un problema non solo di tipo estetico, che riguarda una parte importante della popolazione femminile. Conoscerne le cause significa poter prendere dei provvedimenti prima che sia troppo tardi, o evitare che la condizione peggiori. Le terapie più recenti offrono poi per fortuna molte soluzioni che lo specialista può consigliare dopo aver valutato la situazione. Il Prof. Pier Antonio Bacci del Centro Flebologia e Patologie Estetiche ad Arezzo ci aiuta a capire le cause dei capillari delle gambe, e ci spiega quali sono i le trerapie più indicate ed efficaci.
La prima domanda che vorremmo porle riguarda il problema dei capillari delle gambe in generale, e le sue cause.
Le varici, le varicosità e le teleangectasie costituiscono una gran pagina delle patologie estetiche, sono infatti delle “malattie che si vedono”. Anche le teleangectasie (o capillari) non sono un capriccio femminile, ma delle vere e proprie malattie che sempre rappresentano delle sindromi da ben diagnosticare e classificare, quindi da aggredire con trattamenti integrati che migliorino e correggano sia l’alterazione funzionale che l’aspetto estetico.
Esistono sei grandi gruppi di capillari:
- Capillari da reflusso (tipici quelli situati nel malleolo interno, che sono espressione della stasi venosa provocata dalle varici safeniche)
- Capillari da iperafflusso (come quelli situati davanti alla tibia o nella coscia, espressione di un’alterata postura)
- Capillari da difficoltà di deflusso (tipici quelli dietro al ginocchio, che sono espressione di un piede piatto)
- Capillari da angiodisplasie, che sono delle esplosioni di teleangectasie causate da anomalie venose.
- Capillari da fibroedema cellulitico (tipici quelli situati nella coscia, soprattutto nella cellulite fibrosa e dolorosa)
- Capillari iatrogenici, che sono zone di teleangectasie causate da errori o effetti collaterali di chirurgia o scleroterapia, soprattutto in donne che prendono la pillola o sono in sovrappeso o con sindrome metabolica.
Perché alcune persone ne soffrono di più rispetto ad altre? Si tratta di una questione congenita, ci sono dei fattori di rischio, delle abitudini di vita ed alimentari che possono incidere in maniera negativa e contribuire alla loro insorgenza?
Varici e capillari sono sempre espressione di varie cause, da quelle meccaniche a quelle ormonali, vascolari o congenite. Si presentano soprattutto in persone che hanno una predisposizione familiare di lassità tessutale e che presentano alterazioni della tiroide o problematiche di piede o postura, ma si realizzano soprattutto per stili di vita non idonei, come il sovrappeso, l’obesità, l’uso di pillola, fumo o eccessi alimentari. Anche sforzi eccessivi e sedentarietà possono causare varici e capillari, magari assieme ad ernie o emorroidi.
Quali i disturbi più importanti, a parte quelli di carattere estetico, che questo problema porta con sé?
Se i capillari sono espressione di alterazioni nel sistema venolinfatico, posturale o nel connettivo linfoadiposo della coscia, i disturbi che possono verificarsi sono soprattutto piedi gonfi, dolorabilità o senso di bruciore. Quindi, prima di tutto, il trattamento mirato delle teleangectasie richiede una precisa diagnosi allargata allo studio del fototipo e della situazione metabolica ed ormonale della paziente.
Il laser e i capillari delle gambe. È utile in tutti i casi oppure ci sono delle situazioni in cui è più ed altre in cui è meno indicato?
I capillari degli arti inferiori sono microdilatazioni del plesso subpapillare della cute, che è indirettamente connesso anche alle più grosse vene perforanti del circolo venoso profondo. I capillari presentano vari colori a seconda della struttura, dello spessore e della profondità, appaiono quindi blu (venosi), rossi (arteriosi) o viola (misti), con diametro da 0,1 a 1mm.
Per la loro piccola dimensione non sempre possono essere incannulati con un microago per inserire dei liquidi sclerosanti per cui, in alternativa o in associazione, si usano degli apparecchi laser di diversa luce o potenza.
Dato che la luce laser ha una tipica selettività per l’emoglobina del sangue, è scarsamente assorbita dai tessuti dermici, con effetto finale di chiusura del microvaso senza danni cutanei, ma non sempre è così. Infatti, un’errata utilizzazione del laser o alcune sostanze assunte dal paziente e non comunicate al medico, come cortisone, estrogeni o droghe, possono creare pigmentazioni e complicazioni.
Come funziona la terapia laser in questo caso? Si tratta di una terapia dolorosa?
Esistono differenti tipi di laser con differenti funzioni. I cosiddetti laser a diodo, con 532 nanometri di lunghezza d’onda, colpiscono tipicamente il colore rosso, per questo sono sparati sui microcapillari superficiali del volto (couperose) o della coscia, per chiuderli senza danni cutanei. Esistono poi laser più sofisticati che risultano utilissimi per tutti quei capillari degli arti inferiori di colore viola-blu, un esempio è il laser a diodo con 808 nanometri di lunghezza d’onda, che ha una microfibra di 100 microns, piccola come un capello, che può entrare direttamente nei capillari senza uso di aghi e chiuderli dall’interno senza effetti collaterali, evitando quindi le soluzioni sclerosanti. Oltre a questi esistono altri laser per ulteriori utili trattamenti.
I capillari eliminati tendono, nel tempo, a tornare? Cosa aspettarsi da questo intervento?
I capillari richiedono sempre un trattamento integrato da varie metodiche in diverse sessioni a seconda del problema e delle cause. Pur se ben trattati, sono proprio le diverse cause, spesso costituzionali e legate allo stile di vita, che creano quelle situazioni che causano evoluzioni e recidive, per questo si consigliano delle sedute periodiche, per prevenire e per curare.
Quanto può costare, in media, un intervento di questo tipo?
Non esiste un vero tariffario dei trattamenti, perché i costi sono legati al tipo di laser o metodica utilizzata, così come alla quantità, alla gravità ed alla sede dei capillari. Quando esiste un tariffario, spesso significa che il medico non possiede tutte le soluzioni possibili. Altra cosa è la previsione di spesa che il flebologo può indicare dopo una completa visita ed una precisa diagnosi. Il trattamento dei capillari deve sempre essere un trattamento integrato, quindi associato alla cura delle varici e delle varie forme di cellulite che sono una causa di teleangectasie degli arti inferiori. A grandi linee possiamo dire che una seduta standard, che comprende terapia microsclerosante, microcoagulazione e laserterapia con due tipi di laser, può costare da 250 a 600 euro per arto. Di norma, quando si usano trattamenti integrati, in un anno si fanno 3-4 sedute al massimo.
Quali i consigli che può dare alle nostre lettrici che ancora non soffrono di questo disturbo, e che possono ancora prevenirlo?
Le cause dei capillari sono tante e soprattutto legate allo stile di vita che agisce su di un terreno costituzionale predisposto. Il vero consiglio che possiamo dare è la ricerca di una precisa diagnosi dello stato dell’organismo, cercando di mantenere in ordine la funzione intestinale ed epatica, limitare il sovrappeso ed usare una giusta attività fisica. Detto questo, il vero segreto è imparare periodicamente a depurarsi, riducendo stress ossidativo e fattori di rischio, ma sarebbe limitativo concludere così queste riflessioni sui capillari, che costituiscono una grande pagina della flebologia estetica, con la necessità di soffermarci sul vasto mondo dell’edema, del lipoedema, del lipolinfedema e della lipodistrofia cellulitica, oltre alla postura, al piede ed allo stile di vita. Occorre sempre affidarsi a chi non promette miracoli, chi non offre visite gratuite o pacchetti -sconto, ma a chi esegue una completa visita clinicodiagnostica e propone un trattamento integrato delle teleangectasie con l’uso mirato di varie metodiche finalizzate al raggiungimento dello scopo clinico ed estetico.
Per concludere credo sia giusta una riflessione, che i capillari non sono solo un inestetismo, ma una precisa patologia. Certamente l’aspetto estetico ha la sua dignità, ma non si deve mai immolare la patologia sull’altare dell’estetica.
Prof. Pier Antonio Bacci
Centro Flebologia e Patologie Estetiche – Arezzo
Sito web: http://www.baccipa.it/ Email: [email protected]