L’ultima tendenza in tema di orientamento sessuale è preferire partner smart, intelligenti e colti e nell’epoca dei narcisi e dell’autopromozione estetica, c’è chi vuol distinguersi dai like di massa rivendicando con orgoglio la propria diversità a partire dal proprio orientamento sessuale che supera le tradizionali definizioni etero, omo, bi, trans e persino le accezioni di fluido, queer, asessuale.
Una mente smart, sveglia e brillante è in cima alla lista dei desideri del partner ideale. Il significato di “sapiosexual”, termine coniato per la prima volta nel 1998 e che si è diffuso notevolmente negli ultimi anni per ribellarsi alla società odierna nella quale i rapporti intimi sembrano essere diventati ginnici, coitali e poco cerebrali, è molto semplice: per una persona sapiosessuale la carica erotica di un individuo è strettamente collegata alla sua intelligenza.
La parola, infatti, deriva dal latino e fonde “sapiens”, ovvero “sapiente”, con “sexualis”, sottintendendo un nuovo tipo di sessualità in cui a giocare un ruolo di primo piano è l’intelligenza. È diametralmente opposto al termine “metrosexual” che, al contrario, fa riferimento a una forma di erotismo più fisica che cerebrale.
A livello evolutivo, sia gli uomini che le donne, sono sempre stati molto attratti dall’intelligenza per una questione di sopravvivenza della specie prima e di maggiore sicurezza poi, infatti, pare ci sia un ritorno alla sessualità delle origini e come fanno notare altri studiosi, già in epoca preistorica le capacità intellettive erano fondamentali per emergere nel branco, procurandosi più cibo o un riparo più sicuro e dunque per attirare con maggiore facilità il partner.
L’attrazione per la mente dell’altro è una caratteristica del genere umano, anche se, secondo alcuni, l’identificazione della sapiosessualità come orientamento sessuale vero e proprio può nascondere numerose problematiche. Ad esempio, definirsi sapiosessuali potrebbe essere una forma di snobismo nei confronti di chi non ha potuto (o voluto) studiare e secondariamente l’intelligenza potrebbe non essere soltanto una questione di titoli di studio o di Quoziente Intellettivo.
Inoltre, quando parliamo di sapiosessualità, dobbiamo intendere il coinvolgimento mentale sia da parte di donne che da parte di uomini nei confronti di altre donne e altri uomini, perché, sostenere che gli uomini si basino sempre nella scelta del/la partner esclusivamente o in gran parte sull’aspetto fisico mentre le donne no è un concetto, oltre che sessista, estremamente riduttivo.
Una volta appurata, al di là delle questioni etiche, l’esistenza e le caratteristiche dei sapiosessuali, se ci si riconosce in queste descrizioni, esiste un sapiosexual Tinder, dove si possono incontrare online altre persone che ritengono sexy il cervello, ma per chi volesse qualcosa di più concreto è stata creata “Sapio”, un’app ad hoc che dovrebbe riuscire a mettere in contatto le persone che sono alla ricerca di incontri “meno superficiali”.
I sapiosessuali riescono a sentirsi appagati anche senza il sesso vero e proprio, non è un caso che parlare di filosofia o del senso della vita venga considerato tra i preliminari amorosi. Le parole risultano essere fortemente correlate all’eros tanto da diventare un amplificatore delle emozioni e del desiderio. Insomma, nel sapiosexual l’intelligenza diventa lo strumento fondamentale per sedurre l’altro e per sentirsi arricchiti da una relazione che con il tempo si trasforma in una simbiosi assoluta, capace di rendere anche decisamente più soddisfacente il rapporto intimo in sé. Certo, alla fine si arriva sempre al rapporto vero e proprio che, nascendo da una profonda intesa mentale, risulta essere ancora più passionale e sfrenato, ma a questo si arriva solo dopo aver scoperto l’altro, dopo essere rimasti ipnotizzati dal suo sapere e dalle sue facoltà cognitive.
I sapiosessuali, quindi, trasformano la relazione sentimentale in uno scambio di stimoli culturali brillanti che portano a riflessioni profonde, rendendo la mente la caratteristica più attraente del partner. Tutti quelli che praticano questa forma di erotismo sentono la necessità di distaccarsi dalla sessualità esclusivamente fisica cercando dei nuovi stimoli nella mente e nelle emozioni del partner, l’intesa cerebrale, infatti, crea complicità, una sorta di affinità elettiva che rende il legame unico.
Per maggiori informazioni sul tema segnaliamo il servizio di consulenza telefonica gratuita dell’Istituto di Sessuologia Clinica di Roma (ISC) disponibile dal lunedì al giovedì dalle 15:00 alle 19:00 al numero 06 85356211. Un team di psicologi con specializzazione in sessuologia clinica risponderà alle vostre domande e fornirà indicazioni utili rispetto ai temi della sessualità.
Carmen Perri