Il fodero tubolare indossato dalla grande Martha Graham per la sua coreografia del 1930 Lamentation – che avvolge il corpo dalla testa ai piedi – ha avuto un profondo impatto sulla cultura visiva e sulla moda, un’influenza che si è diffusa ben oltre il mondo della danza e nel tempo. È evidente in numerose collezioni di Yves Saint Laurent – dagli abiti in chiffon diafani con cappuccio che ha realizzato per la collaborazione con Claude Lalanne nel 1969 all’indelebile modernità della Primavera Estate Haute Couture 1985, quando un prolungamento del tessuto sopra la testa della modella conferiva una connotazione casual a diversi look. Anche l’ultima sfilata del fondatore della casa, l’autunno inverno Haute Couture 2002, ha ripreso il tema.
Questi precedenti, in particolare i capi “capuche” con cappuccio di Yves della metà degli anni ’80, che hanno stabilito un motivo chiave iconico per il brand – hanno fornito un punto di riferimento fondamentale per Anthony Vaccarello mentre si proponeva di combinare, per l’estate 2023, un essenziale atteggiamento con la silhouette ultra-raffinata e allungata presentata la scorsa stagione.
Una fluidità radicale definisce la collezione, espressa attraverso le maglie in jersey di seta. Gli abiti lunghi fino al pavimento mostrano una disinvoltura elegante, equilibrata con capispalla maschili per eccellenza Saint Laurent by Vaccarello: cappotti di lana dalle spalle forti così come i bomber in pelle e trench.
I colori sontuosamente tenui richiamano i momenti caratteristici di Saint Laurent, mentre le gambe sono ancora nude ma nascoste da una silhouette inesorabilmente statuaria. Un abito canotta trasparente, pantaloni in cashmere e look in raso ispirati al pigiama sono un esempio della sofisticata semplicità che attraversa la collezione, giustapposta per un potente effetto con gioielleria in legno scolpito e oro.