Una pelle invecchiata, che ha perso elasticità, che presenta ormai rughe sempre visibili, può ancora in qualche modo essere ‘recuperata’? Cosa può fare una persona, con i mezzi a propria disposizione e cioè creme e maschere, per cercare di restituire elasticità e consistenza alla pelle?
Risponde la D.ssa Mariuccia Bucci – Dermatologo Plastico e NutriDermatologo
Per migliorare o meglio “recuperare” una pelle invecchiata, una delle strategie è di combinare l’uso di integratori e dl cosmetici “particolari”.
Attraverso l’uso degli integratori si possono assumere attivi, come gli Omega 3 che, se bilanciati con una giusta quota di antiossidanti, agevolano la lotta all’infiammazione. L’infiammazione è uno degli acceleratori del processo d’invecchiamento.
L’esigenza di assumere Omega 3 è legata al fatto che nel regime alimentare quotidiano c’è una prevalenza d’introduzione di Omega 6 (carni rosse, insaccati). Questi ultimi sono “mediatori” che favoriscono l’infiammazione, gli Omega 3, invece, servono proprio per contrastare questo processo.
È utile combinare anche l’applicazione di cosmetici con attività “particolari”. Oggi, il cosmetico anti-età è diventato “high-tech” non soltanto per la formulazione ed i veicoli utilizzati, ma soprattutto per gli attivi “funzionali”. I moderni cosmetici mirano alla qualità della vita cellulare, al corretto metabolismo e all’idratazione profonda della pelle.
La tendenza emergente è, dunque, quella della cosmesi funzionale, cioè l’innegabile capacità di tali cosmetici di interagire positivamente con i processi fisiologici e metabolici cutanei per mantenere la pelle in buono stato.
I principi attivi “funzionali” diventano quindi una sorta di “integratori a uso topico”, la cui missione primaria è quella di fornire alla pelle tutti principi nutritivi necessari per mantenerla sana e per contrastare l’invecchiamento. Con il passare del tempo, a livello cutaneo, vengono a diminuire diversi nutrienti cellulari, molti meccanismi enzimatici e il metabolismo cellulare sono rallentati.
Nasce il nuovo concetto di “dieta della pelle” inteso come una vera e propria alimentazione topica e nutrizionale di attivi che cerca di colmare le necessità e i bisogni della pelle, e di contrastare i cinque processi cellulari correlati all’invecchiamento e al danneggiamento del DNA, ovvero: l’ossidazione, la metilazione, la glicazione, l’infiammazione e la riparazione del DNA.
Normalmente vengono impiegati pool di antiossidanti per uso topico, come la vitamina C, il coenzima Q10 e l’acido a-lipoico. Queste molecole sono in grado, tramite meccanismi differenti, di agire stimolando la produzione di collagene (vitamina C), migliorando il trofismo cellulare (CoQ10) e riducendo l’attivazione di fattori di trascrizione come l’NF -KB (acido a-lipoico).
Recentemente sono stati individuati e studiati composti innovativi interessanti come: il dipeptide L-carnosina (attivo antiglicante); gli antociani contenuti per esempio nella bacca Maqui berry o Aristotelia chilensis (potentissimo attivo antiossidante per gli elevati livelli di antocianine) o nel melograno; i semi di Chia o di Salvia hispanica (attivo antinfiammatorio ed antiossidante, è una delle più ricche fonti vegetali naturali di omega3); l’estratto di Spinacio (attivo antimetilazione); l’acido maslinico (molecola estratta dal cuore dell’oliva, è un potentissimo antiossidante che riduce la produzione di mediatori pro-infiammatori); il polisaccaride ricco in fucosio “FROP-3” in grado di aumentare la sintesi fibroblastica di glucosamminoglicani con conseguente miglioramento dell’aspetto cutaneo e riduzione delle rughe.
Ringraziamo la D.ssa Mariuccia Bucci
Dermatologo Plastico e NutriDermatologo
Co-Fondatore e Responsabile Scientifico ISPLAD (International Italian Society of Plastic Regenerative and Oncologic Dermatology)
Sito web: http://www.mariabucci.it
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