Spesso tendiamo a pensare che i ricci e i capelli ondulati limitino la scelta per quanto riguarda il taglio, ma non è così. Se hai i capelli ricci, puoi optare senza problemi per un taglio shag o un ciuffo (riccio!) proprio come chi ha i capelli perfettamente lisci. Ecco le tendenze capelli per l’inverno 2023 2024, scelte pensando a chi ha i capelli ricci.
Massimalismo
Hai i ricci? Mostrali! Non stirare i ricci con la piastra e non appiattirli, al contrario enfatizzali. Più ricci e movimento ci sono, meglio è. C’è solo una regola di stile da tenere a mente: i ricci sono belli solo se sono ricci sani. La parola chiave è quindi: cura dei capelli.
I capelli ricci sono naturalmente più secchi rispetto ad altri tipi di capello. Per questo è importante idratarli bene.
Volume
Più volume possibile! Con i ricci è facile creare volume. Sfrutta questa opportunità. Adatta il volume alla forma del tuo viso. Se hai un viso lungo, lavora sul volume orizzontale. Se hai un viso tondo, il volume sulla sommità della testa può fare miracoli.
Shag e layers
Uno shag riccio è una delle tendenze top per l’autunno inverno 2023 2024, con layers e ciuffo. Anche in questo caso non devi cercare di domare la chioma ‘ribelle’. Abbraccia i tuoi ricci e chiedi al parrucchiere di adattare il taglio al tuo capello. La regola principale è ancora: la tua texture è sempre il punto di partenza.
Tagli bob
I tagli bob per capelli ricci stanno guadagnando molta popolarità. Li vediamo sempre più spesso per strada ma anche in passerella per l’inverno 2023 2024. E sono super carini!
Tagli corti
Ma anche i tagli corti ricci sono di tendenza. Se ti piace un look moderno, lascia i capelli sulla nuca un po’ più lunghi in modo che spuntino ribelli sul collo. Una sorta di sotto-nuca ma in versione 2.0.
Permanente coreana
Se non hai ricci naturali o hai ricci che non lo sono abbastanza, puoi optare per una permanente coreana. Questo stile capelli arriva dalla Corea del Sud. Sono ricci morbidi e meno rigidi rispetto alla classica permanente. Di solito vengono fatti con la tecnica della ‘digital perm’.
Charlotte Mesman per Margherita.net