STROBING. Forse conoscete la parola, forse anche no. Fatto sta che se ne sente parlare sempre di più. Abbiamo chiesto a Michele Magnani, Global Senior Artist MAC Cosmetics, di spiegarci – ed insegnarci – questa tecnica di make-up che ci permette di ottenere una pelle letteralmente raggiante.
Cosa è lo strobing? Può esser visto come opposto al contouring, la tecnica di make-up che gioca con i chiaro-scuri per rendere più tridimensionale il viso? E come bisogna procedere? Quali prodotti usare? Ecco tutte le domande che abbiamo posto a Michele Magnani, Global Senior Artist MAC Cosmetics, che ci svela in questa intervista i trucchi del mestiere.
Cosa è lo strobing?
‘In un certo senso lo strobing, in effetti, è opposto al contouring anche se ha la stessa funzione. Come il contouring anche lo strobing va a definire e enfattizare alcune parti del viso. Direi che lo strobing potrebbe essere definito come una versione più soft del contouring. Dona dei risultati più naturali, freschi e se vogliamo anche attuali.’
‘Con lo strobing andiamo a ricreare dei volumi, illuminando certe zone del viso con dei prodotti luminosi, e creando dei volumi automaticamente si creano delle ombre, molto naturali, senza utilizzare il contouring (il gioco di chiaro-scuro).’
‘Considera che alla base di tutti gli studi del make-up si parla sempre di luce e ombre, come nella pittura. Sono le luci e le ombre che danno forza a un quadro e questo vale anche per il make-up.’
Quali prodotti utilizzare?
‘La scelta dei prodotti dipende molto dalla tipologia della pelle. Sulla pelle molto matura oppure molto secca si scelgono dei prodotti in crema, mentre su una pelle più oleosa è meglio utilizzare delle polveri, come delle polveri minerali.’
‘Noi durante le sfilate abbiamo utilizzato molto il Cream Color Base che sono degli ombretti in crema, ma si possono anche creare dei punti luce con la Strobe Cream, che va picchiettata a fine make-up nelle zone da illuminare, oppure le polvere minerali per donare quel riflesso, quella luminosità che va a impreziosire il nostro make-up.’
Come procedere?
‘I punti assolutamente da illuminare sono lo zigomo, ma soprattutto anche la zona che parte dallo zigomo verso l’angolo esterno dell’occhio e la tempia. Poi si illuminano gli angoli interni dell’occhio e il ponte del naso. Qui è importante sapere che bisogna illuminare soltanto la prima parte della cartilagine del naso ma non bisogna proseguire verso la punta. In pratica, si lavora soltanto la parte in corrispondenza dell’angolo interno dell’occhio. Un’altra zona da illuminare si trova appena sopra l’arco di cupido.’
‘A seconda del viso poi andiamo anche ad illuminare l’arcata sopraccigliare, dalla parte più alta delle sopracciglia verso i capelli in maniera verticale, oppure la guancia, scendendo un po’ in giù. Ma tutto questo dipende dal tipo di viso e dal look che si vuole creare.’
‘Si possono scegliere delle luci e delle ombre che possono dare luminosità, cremosità e freschezza al viso. Potete addirittura ricreare un effetto liftante senza dover ricorrere ai bisturi! Tutto sta nell’illuminare le zone giuste con le texture giuste, il che diventa sempre più facile e spettacolare anche grazie ai prodotti sempre più avanzati.’
‘Il gioco degli effetti luce nel viso è ormai una tecnica di make-up importantissima. Noi lo applichiamo dagli anni ’90, anche se non veniva ancora chiamato così. Ora invece ha un nome – ‘strobing’ – ed è diventato uno di quei trend che devono essere amici di tutte le donne, perché trasforma il viso, lo abbellisce e lo illumina.’
Si ringrazia Michele M agnani, Global Senior Artist MAC Cosmetics